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Se passeggiando per VolleyLander vi capita di osservare un essere dalle piccole e basse fattezze siete sicuramente in presenza di un esemplare di libero. Queste piccole creature vivono nelle foreste e si cibano di paste: il contributo che devono portare tutte le altre giocatrici quando battono sotto la rete. Loro, al contrario, non effettuano mai il servizio e quindi sono esentate da questa “tassa” verso la popolazione di VolleyLander e verso il re … limitandosi a mangiare a sbaffo tutte le sere e abbracciando i loro due migliori amici: Colesterolo e Adipe.
Marchiati a fuoco con un maglia di colore diverso a tutti gli altri compagni-tribù, sono chiamati liberi non solo perché possono mangiare a sbaffo (come spiegato nel paragrafo precedente), ma anche per una serie di innumerevoli esenzioni e diritti di cui dispongono: tra tutti, il poter tranquillamente girovagare per il campo ed effettuare atti scambisti con gli altri compagni. Tali scambi, tuttavia, devono avvenire solo in seconda linea, a circa 6 metri dal campo delle avversarie: la puffaggine, infatti, non permette a questi individui di avvicinarsi troppo a quell’ostacolo tanto alto quanto pericoloso che è la rete.
La bassezza che contraddistingue questo ruolo rende possibili ottimi controlli sul pallone, grazie al baricentro molto vicino a terra. Come nel caso degli alzatori, anche i liberi sono esemplari di volleyLanderiani molto utili alla squadra, ma poco retribuiti a livello di soddisfazione personale: non possono schiacciare e raramente fanno punto, corrono tutto il tempo, si tuffano su ogni pallone … ma l’unico contributo che hanno, lo ricevono talvolta da alcune bidelle che riconoscono l’aiuto offerto nel pulire la palestra con le loro magliette.
Per approfondimenti su Wikipedia: il ruolo del libero
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