sabato 13 marzo 2010

La palla

Ad ogni giovane esploratore che si addentra in VolleyLander occorre in primis conoscere ciò che illumina questo luogo. Non sono i fari a scarica della palestra ... quelli che se per caso si spengono costringono a sospendere l'intero allenamento (se non peggio la partita) perché ci mettono una vita ad accendersi. Né tanto meno la luce diurna che da piccole fessure entra timida in un mondo che sembra essersi dimenticato di lei. No. Ciò che illumina questi strani indigeni è sì di forma circolare, ma è di cuoio, ha una circonferenza di 65 cm, un peso di 260 g e una pressione interna di 0.30 kg/cm².

Il pallone detta ogni legge. Lo affronta il ricettore, lo gestisce il palleggiatore, lo sbatte a terra lo schiacciatore, l’accarezza il difensore quando con una rullata lo accompagna verso il regista. Diventa nemico quando cerca di toccare il tuo campo e viene sconfitto quando cade fuori, è un prezioso alleato quando riesce ad entrare nel campo avversario. Il pallone è gioia e dolore, è fine e mezzo, è speranza e delusione, ma alla fine è il motore pulsante di ogni azione. “Il pallone è rotondo”: da esso ci si può aspettare di tutto. Proprio per questo ogni partita parla da sé, ed è così che nella pallavolo la capolista viene battuta dalle ultime in classifica.

Occhio dunque a rispettare sempre la palla, soprattutto davanti a pallavolisti convinti. Il pallone è il guru di VolleyLander: non osare sedersi sopra! La palla però è anche una preziosa amica: con lei ti puoi sfogare, con lei puoi incanalare tutta la tua potenza. E più ti sfoghi, più la conoscerai, imparerai a gestirla e, forse, ad amarla. Se sei arrivato al punto tre, arrenditi … fai già parte di VolleyLander.


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