
Andiamo ora ad analizzare le volleyLanderiane. Riconoscere una femmina di questa specie è nella maggior parte dei casi un’impresa fattibilissima: alte, non molto aggraziate nei movimenti, unghie corte, mani consumate dalla palla e talvolta lividi sugli avambracci. Se poi hai la fortuna di avvistare un esemplare in divisa, il gioco è fatto: in testa 400 pinzette di ogni forma e sfumatura cromatica, tuta maschile e borsone con dentro l’impossibile … tra cui il kit per tornare a essere una persona “normale” una volta uscita dalla palestra. Ovviamente non tutte le volleyLanderiane sono così: alcuni esemplari, infatti, cercano di rinnegare la loro natura e provano addirittura a mettersi lo smalto o a legare i capelli con una semplice coda di cavallo senza tanti fronzoli. Queste sono ovviamente tutte specie in via di estinzione.
A VolleyLander ci si vuole un sacco di bene tra le giocatrici della propria tribù, ma chissà perché le ragazze delle squadre avversarie appaiono sempre arroganti, antipatiche e sgradevoli.
Esistono una serie di riti e di gesti che accomunano gli esemplari di questa strana specie.

- Toccata portafortuna: se avvistate toccate di fondoschiena tra pallavoliste della stessa squadra state tranquilli … nulla di particolare: è un gesto comune a molte volleyLanderiane. Per spronare la compagna o semplicemente come gesto scaramantico o anche come puro tic, il significato non cambia ed è così che tra un battimano e un batticulo le ragazze si fanno forza e riescono a vincere la partita. Anche il battersi le mani è un usanza prettamente volleyLanderiana: chi non appartiene a questo mondo non riesce a capire il senso di così tanti battimano. Studi scientifici devono ancora dimostrarlo, ma c’è chi afferma che le giocatrici utilizzino questo rito per passarsi l'energia necessaria a finalizzare il punto successivo.
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